Osservatorio Fallimenti 2023

Dopo 18 mesi di calo, nel secondo trimestre 2023 crescono i fallimenti (+1,5%) e le liquidazioni in bonis (+26,1%) delle imprese italiane

Per la prima volta dopo un anno e mezzo in continua decrescita, nel secondo trimestre 2023 sono tornati ad aumentare i fallimenti delle imprese italiane (+1,5% rispetto allo stesso periodo del 2022), mentre le liquidazioni volontarie hanno visto un’impennata (+26,1%).  Complessivamente, nel secondo trimestre del 2023 sono stati registrati 2.070 fallimenti (vs 2.039 del 2q 2022), mentre le liquidazioni volontarie registrate nello stesso periodo sono state 10.446 (vs 8.282 del 2q 2022).

Fallimenti: settori e comparti più colpiti

In particolare, sono fallite le imprese piccole e medie, che si rivelano sempre più in difficoltà, come già evidenziato nel 2022 dalla crisi di liquidità e dall’allungamento dei tempi di pagamento verso i fornitori, che spesso sfocia in ritardi e mancati pagamenti. A far crescere i fallimenti sono soprattutto le ditte individuali mentre le società di capitali fanno registrare nel complesso un lieve aumento (+0.3%), trainato in particolare dalla fascia di aziende tra i 2 e i 10 milioni di euro di fatturato. I comparti più colpiti sono l’industria (+5,2%) e i servizi (+1%), in particolare prodotti da forno, gli alberghi, l’ingrosso costruzioni, che già nel 2022 avevano registrato livelli elevati di indebitamento e un peggioramento delle abitudini di pagamento.

Cosa sono i fallimenti e le liquidazioni in bonis

Fallimenti e liquidazioni volontarie (in bonis) sono due fenomeni distinti che riflettono cause diverse: i primi sono la risultante di un processo di deterioramento dei fondamentali finanziari che avviene nel corso del tempo e quasi sempre è anticipato da una riduzione del giro d’affari dell’impresa; le seconde riflettono invece in maniera più istantanea il peggioramento delle aspettative imprenditoriali e possono essere interpretate come un indicatore che riflette le aspettative di profitto degli imprenditori, dal momento che la chiusura di attività in bonis è generalmente legata a margini attesi non sufficienti a proseguire l’attività imprenditoriale

Scarica lo studio “Le chiusure di impresa nel 2q 2023 e gli impatti sull’economia reale” per conoscere il dettaglio per settori e area geografica

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